Un altro beato: Pietro Fratagnoli

Pietro Fratangioli nacque a Trequanda nel podere Invidia intorno al 1410 ed all’età di 9 anni, infiammato dall’amore divino, andò ad Asciano presso il convento dei frati francescani per farsi Conventuale. Riportato a casa dal padre, salendo le scale, improvvisamente diventò cieco. Il padre comprese la luce degli occhi, del cuore e della mente, per il fanciullo erano nel convento, nella regola di San Francesco: si inginocchiò e pregò con fervore Dio che ridonasse la vista al piccolo che infatti la riprese. Novizio modello e grande studioso divenne un predicatore eccellente ed incisivo. San Bernardino, lo condusse al convento dell’Isola Maggiore del lago Trasimeno ove rimase, in eremitaggio, per diciassette anni. Quindi si recò probabilmente all’Osservanza a Siena. Predicò più volte nelle piazze principali di Siena riportando la pace nella città divisa da lotte intestine. Vocato ad un apostolato itinerante, assunse incarichi per lunghi anni in diversi conventi. Ha fatto tante previsioni che si sono rivelate esatte, come il ritorno Noveschi a Siena, cacciati nel 1483 e tornati effettivamente al potere nel 1487, o l’della penisola italiana da parte di re Carlo VII. Ha guarito bambini e uomini gravemente malati, ha tenuto lontano intere comunità dalle pestilenze. Il convento di San Francesco di Cetona fu uno dei luoghi più amati dal Beato, dove morì il 17 gennaio 1492. Il 18 aprile 1752 i resti mortali del Beato Pietro furono traslati dalla mensa dell’altare maggiore in un’urna di legno dorata e parte di queste ossa distribuite a diverse chiese e specialmente a quella di Trequanda