MUSEI

Il Museo della Terracotta

Petroio si distingue da molti secoli per la produzione di articoli in terracotta, e per quella figura del vasaio che ha assunto il ruolo di custode dell’arte e della cultura di questi luoghi. Il museo sottolinea l’intreccio attivo tra passato e presente, tra artigianato e design: viene cioè illustrata la continuità tra le tecniche antiche, rese con interessanti ricostruzioni della cava in cui viene estratta l’argilla e della bottega in cui viene lavorata col tipico forno, e dei metodi recenti, con la possibilità di visitare gli impianti dei concai della zona. La storia della lavorazione della terracotta è così inserita all’interno del più ampio panorama dell’artigianato tradizionale senese, rinviando al territorio come grande contenitore anche di antiche terrecotte inamovibili come i “madonnini” o le gronde di alcune case.

 

Periodo di apertura

novembre-marzo :  sabato ore 15.00-18.00 / domenica ore 10.30-13.00/15.00-18.00 /su prenotazione gli altri giorni

aprile-ottobre :         sabato e domenica ore 10.30-13.00/16.00-19.00; su prenotazione gli altri giorni

Informazioni:                Via Valgelata, 10 (Località Petroio) – 53020 Trequanda
Tel. 0577 665188 – 0577 662009 (Comune) / cell. 340 2478220

 

—————————————————————————————————-

La Collezione archeologica Pallavicini

La Collezione Pallavicini, prende il nome dall’economista Giancarlo Pallavicini che nel 2011 ha ceduto la raccolta al Comune di Trequanda ed è situata al piano superiore dell’edificio che ospita la Sala Polivalente ‘Dino Galluzzi’. Comprende una sezione archeologica, una sezione paleontologica e mineralogica. Attualmente è visibile al pubblico solo la sezione archeologica, che presenta oggetti in bronzo e ceramiche di epoca villanoviana (IX-VIII sec. a.C.), vasellame italo-geometrico (fine VIII-prima metà VII sec. a.C.), etrusco-corinzio (VII-VI sec. a.C.), numerosi buccheri (VII-VI sec. a.C.) vasi etruschi a figure nere (fine VI-inizi V sec. a.C.): materiali tutti ascrivibili a una produzione d’area etrusco meridionale, probabilmente circoscrivibile all’entroterra vulcente e forse all’area visentina, attualmente afferenti alla provincia viterbese. Nella Collezione, sono presenti inoltre ceramiche di provenienza greca, le quali rientrano grosso modo tra i materiali che circolavano in ambito etrusco (V sec. a.C), e vari esemplari ceramici provenienti dall’Italia meridionale, con forte presenza di reperti provenienti dalla Puglia settentrionale.

Periodo di apertura / Giovedì  9.00-13.00 / Sabato 13,30-16.00 / Su prenotazione gli altri giorni telefonando al n. 0577-662114

Info: tel. 0577-662092, mob. 340-2478220 – museo@comune.trequanda.siena.it

Biglietti / Al momento, grazie alla disponibilità dei cittadini volontari del Comune di Trequanda, non è previsto un biglietto di ingresso, ma offerte per il mantenimento del Museo.

———————————————————————————————–

La sede della Confraternita a Castelmuzio

Una confraternita dedicata alla Santissima Trinità fu fondata in epoca imprecisata a Castelmuzio, poi nel 1450, a seguito della canonizzazione di Bernardino da Siena, venne eretta una nuova compagnia a lui intitolata: il culto all’Albizzeschi era molto vivo nel paese, nel quale aveva spesso predicato e dove si conservava con cura la pietra sopra la quale era solito tenere sermoni. I due sodalizi si riunirono in una compagnia dedicata alla Trinità e a San Bernardino, ma anche a San Bartolomeo, poi aggregata all’arciconfraternita della Trinità dei Pellegrini e Convalescenti di Roma, fondata da San Filippo Neri nel 1548. Soppressa il 21 marzo 1785 da Pietro Leopoldo, la Compagnia fu ripristinata nell’Ottocento, con disponibilità della chiesa del monastero di Sant’Anna in Camprena e della pieve di Santo Stefano a Cennano. Dal 1973, è museo.

Tra le opere presenti, da segnalare una tavola di Giovanni di Paolo raffigurante San Bernardino da Siena,

una Madonna col Bambino ascritta al duccesco Niccolò di Segna,un dipinto attribuito alla bottega del Beccafumi sulla Trinità con San Bernardino e San Bartolomeo, a ricordo delle tre antiche confraternite qui riunite, oltre a una croce reliquiario in madreperla proveniente dalla Custodia di Terrasanta. C’è anche una delle piccole tavole utilizzate dal Santo senese durante le prediche, sulla quale erano dipinte in oro le lettere JHS contornate da un cerchio di raggi fiammeggianti. L’altare racchiude al suo interno una parte della pietra su cui predicava Bernardino; l’altra metà è inserita nel monumento ai Caduti, sulla piazza del paese. Data l’ubicazione del paese su un percorso alternativo della via Francigena, la confraternita manteneva un ricovero con alcuni letti.

INDIRIZZO:                           Via Gaetano Milanesi, 1 – Castelmuzio-Trequanda (Si)
ORARIO:                                 9-19 (rivolgersi al custode)
INGRESSO:                            gratuito (offerta libera)
INFORMAZIONI:                 t. 0577/665227 – 665189